Pensare bene di sé è puramente una questione di autostima di amor proprio, e l’autostima, se prima era considerata un fondamento per una vita degna, oggi è l’unico appiglio rimasto per non sprofondare nella tristezza infinita. Il sistema porta a credere di essere incapaci, inadatti e inefficaci. Ogni tentativo di modificare le cose rimbalza contro un muro di gomma, di intricate ragnatele burocratiche o peggio, rimbalza contro lo scudo e il manganello di chi ha giurato di difendere i diritti di tutti e si trova suo malgrado a difendere i diritti di pochi eletti che neanche a dirlo, non sono stati eletti da nessuno.
Però di autostima ci si può abbuffare fino all’indigestione. L’idea di essere capace, di essere una persona degna e affidabile senza per questo essere prevaricatore e al tempo stesso di essere pericoloso per chi cerca di distruggere questa personalissima sensazione è un tutt’uno per chi desidera conservare amor proprio, “ama il prossimo tuo come te stesso” diceva un vecchio adagio, molto più antico di quanto si supponga e vero in quanto tale, non certo perché citato da persone di indubbio valore.
Quindi questa sensazione è personale, si tratta di un credo individuale. Prima o poi qualcuno potrebbe anche pensare che non sia vero, che sia solo il frutto di una fantasia. Sarà poi vero che sono una bella persona? Che prove ho a sostegno di questo credo? Ecco, a chi come me, ogni tanto sorga il dubbio, rivelo tre fattori da osservare, e uno dei tre è fondamentale nella sua drammaticità, ma andiamo con ordine. Il primo fattore è che che la gente a stretto contatto con te sta bene, è felice, si sente bene. Magari non è sempre d’accordo con le tue idee, ma ama parlare con te, ti cerca. Si tratta in genere di poche persone che vicino a te non peggiorano e spesso trovano spunti per migliorarsi e migliorarti. Il secondo fattore è che ogni tanto, come una calamita, attiri o vieni attirato da persone splendide e ti verrebbe voglia di ringraziare l’intero universo per quell’incontro. Persone con cui ti sembra di parlare da sempre, con cui non hai mai attraversato una piazza anche se in loro compagnia ti sembra di aver circumnavigato il globo. Pochi incontri, rari e magici e in quelle occasioni senti di essere sulla strada giusta, poco importa se anche l’altro sta pensando la stessa cosa, poco importa se lui è approdato a te o tu sei approdato a lui. Il terzo fattore è che, se la tua autostima è evidente, molti si allontanano, quasi non sopportassero la tua presenza e a volte ti senti sbagliato per questo. Se non esistessero i primi due punti potresti pensare che veramente hanno ragione coloro che ti schivano e fra coloro che vorrebbero schivarti ci sono quelli che loro malgrado, per lavoro, per affari o per legami vari, sono costretti a rimanerti vicino. Non vorrebbero essere li con te, vorrebbero essere li e basta, ma non con te e qui accade il fatto drammatico, che se visto dal lato sbagliato potrebbe causarti qualche dubbio o turbamento. Costoro impazziscono, li vedrai soffiare come gatti furiosi, ti aggrediranno inondandoti ti schifezze, epiteti, accuse, inizialmente velate e via via sempre più marcate. Si contorceranno come in preda a convulsioni, soprattutto se non reagisci. La tua calma, fondata sulla tua certezza di essere comunque una bella persona porterà la loro angoscia a livelli incredibili e faranno di tutto per vincerti, per portarti a credere che in fondo non è poi vero che sei come credi. Comportamento drammatico e patetico, ma comunque degno di nota. È quando vedi questa scena raccapricciante che sai quanto è importante l’amor proprio. Il fatto che stai bene li fa impazzire e al contempo fa star bene nei fatti coloro che ti sono vicini e a questo punto delle due l’una, o chi ti stima si sbaglia ed è incapace di valutare, o lo è chi ti attacca. Io non ho dubbi e quindi ogni volta che accade (raramente per fortuna) mi faccio i complimenti da solo. Questo è l’indizio migliore. Più costoro sbavano d’ira repressa più so che, pur con tutti i difetti e le lacune, sto camminando sul giusto sentiero. Dovrei ringraziarli di questa fondamentale indicazione, ma temo che li farei impazzire e quindi mi astengo. Gollum … Gollum !!
“ama il prossimo tuo come te stesso” diceva un vecchio adagio, molto più antico di quanto si supponga e vero in quanto tale, non certo perché citato da persone di indubbio valore.
Lei scrive in maniera eccezionale : sono sconvolto da come in tre righe sia riuscito ad ateizzare (scusi il neologismo) un principio sia per origine che per idea di genesi univocamente cristiana,disinnescandolo da tutte le sue valenze religiose. Come un universo senza Dio sembra che questo concetto abbia senso in se , non soggetto a nessuna causa prima.
Personalmente non credo che l’Uomo avrebbe potuto partorire questo
comandamento senza una rivelazione.
Grazie mille “ermete23” sei molto gentile 😉