Non ricordo se fosse il gobbo di Notre Dame ma ricordo che fu un gobbo a dire “a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”. Ebbene, nutro un dubbio che si avvicina parecchio al pensar male e tale dubbio è supportato da fatti che, pur potendo aver diverse letture, hanno in questo caso una lettura nefasta.
Penso a quanto è stato fatto negli anni, fin dalla fine dell’ottocento, per unire saldamente gli stati d’Europa nell’europa e non credo che tanto lavoro possa essere buttato facilmente alle ortiche da coloro che perseguono tale disegno a mio avviso inutile se non per speculare, se non come passaggio necessario verso l’annullamento di ogni nazione e il ricongiungimento in un unico globale dominio.
Oggi è sotto gli occhi di tutti coloro che conoscono l’aritmetica di base e sanno fare addizioni e sottrazioni e sono anche minimamente al corrente delle regole finanziarie, politiche ed economiche che l’europa ha strutturato, che tale progetto nella sua forma attuale è morto. Ciò che è stato impostato fino a questo momento è impossibile da portare oltre e potrebbe generare l’europa solo a patto che l’Europa stessa diventasse un Regno, con un Re, con sudditi schiacciati come mosche e impoveriti ai livelli medioevali. Propri i tempi che vengono sventolati come spauracchio da coloro che ancora forzano il progetto.
Focolai di protesta si accendono ovunque, in ogni nazione, anche se i media non ne parlano. Fazioni politiche, intere fasce di professionisti di un determinato settore o solo e semplicemente persone legate da un destino simile e brutale. Sembra che la situazione sia sfuggita di mano, sembra che non stia transitando nelle vite di ognuno in modo difficile ma accettabile quanto piuttosto in modo doloroso e impossibile da sostenere.
L’aiuto che l’europa sembrava voler dare è passato dall’essere la soluzione ad essere il primo e principale problema ed è qui che noto segni di svolta, da alcune settimane, non di più.
Sono meno di due mesi che la protesta viene esasperata attraverso provvedimenti che sembrano fatti apposta per portare alla reazione anche i santi da un lato, mentre le proteste trovano più permissività di prima dall’altro. Volendo pensar male direi che si desidera infiammare gli animi, creando un incontrollata situazione di confusione e distruzione tale che sarà impossibile non chiedere aiuto ….. a coloro che, unici, hanno i mezzi, il potere, le reti, per riportare la situazione quantomeno ad un livello accettabile, non rispetto a ieri, non rispetto ad oggi, ma rispetto al caos che si manifesterà.
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