A quale povertà ci si deve riferire per valutare e misurare la situazione che stiamo vivendo? Alla povertà di beni e mezzi?
Stando alle statistiche solo in Italia ci sono parecchie persone che non riescono a mettere in tavola un pasto decente, figuriamoci a saldare mensilmente i debiti accesi con i vari mutui o pagamenti dilazionati. Indubbiamente questa è povertà, ma non è dovuta alla mancanza di beni o mezzi. I beni ci sono, i mezzi anche, ma sono tutti ammucchiati nelle mani di pochi che fanno i loro interessi senza curarsi di altro.
Se le cose stanno così allora perché la gente non si ribella coalizzandosi, aggregandosi e sviluppando nuove regole che distribuiscano i beni e rendano operativi i mezzi?
Probabilmente perché la vera soglia di povertà è un’altra e non riguarda i beni, non ha nulla a che fare con i mezzi. Parlo di povertà di valori, di povertà di ideali. Povertà di senso della comunità, di aiuto, di interesse per l’altro.
Ognuno cerca di salvare se stesso nella nave che affonda senza prendere mai in considerazione l’idea di unire le forze, senza mai valutare il fatto che da solo non si salverà a meno che non riesca a fare un balzo, tanto improbabile quanto rarissimo, aggrappandosi al bordo del panfilo di quelli che hanno scommesso sui tempi e modi dell’affondamento. Il biglietto fortunato è un gratta e vinci.
Poveri. Siamo poveri, molto poveri. Poveri nella misura in cui cerchiamo di fare un altro respiro affogando il vicino in questo bailamme di braccia che schiaffeggiano l’acqua in modo frenetico. Poveri nella misura in cui nulla ha più valore dell’effimero e ciò che vale veramente è buttato nella pattumiera. Poveri, con o senza soldi, con o senza casa, con o senza cibo in tavola. Comunque poveri. Poveri dentro per quel vuoto arido prodotto dai veleni propinati ogni giorno, da molti anni ormai, come elisir di lunga e intensa vita.
Venghino siori venghino, non siam qui per vendere bensì per regalare. Regaliamo sogni irraggiungibili e inutili, pietruzze colorate a cui daremo immenso valore e in cambio chiediamo solo l’oblio. Dimenticate le pallose e ammuffite parole che i vostri avi vi hanno insegnato. Vedete dove sono? Vermi han preso il loro posto e ora son morti, senza godere, senza gioire. Venghino siori qui ci si diverte. Certo sarete poveri, divisi e incapaci di formulare una soluzione. Ma che bisogno avete? La soluzione è qui in cambio dell’oblio.
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