“Quale follia poteva aver colto l’autore di tale confusione? E soprattutto, chi era l’autore? Queste domande sembravano interessanti, ma alla prova dei fatti, le risposte non avrebbero messo a posto le cose. Non è che conoscendo il nome di chi ha rotto il vaso e anche la motivazione, il vaso si aggiusta. Forse era un dio di qualche tipo, forse no, non era importante. La cosa importante era fare un poco d’ordine. C’erano pezzi ovunque, sparsi in ogni angolo. Iniziammo a cercare un modo per rimettere assieme i pezzi in un’unica macchina. Sembrava evidente che si trattasse di pezzi di una macchina, anche se non era dato sapere lo scopo della macchina. L’idea era che una volta assemblata e messa in moto si avrebbero avute le risposte adeguate. Ci furono diversi tentativi per assemblarla. Ogni tentativo falli. I pezzi furono spostati, girati, agganciati nei modi più disparati ma nessun metodo sembrava essere quello giusto. Qualcuno disse che solo l’autore poteva conoscere la macchina e il suo uso e che la sua volontà era imperscrutabile, ma dell’autore non vi era traccia. Non aveva lasciato indizi, solo pezzi a cui non si trovava collocazione. Alcuni se accostati si respingevano, alcuni altri sembrava potessero funzionare assieme a volte per poco a volte in modo stabile.
Alla fine si scopri che l’errore fondamentale era stato considerare l’esistenza di UNA sola macchina, mentre invece si trattava di DIVERSE macchine, diverse per numero e per produzione. Alcune producevano solo veleni, altre producevano solo rumore, altre ancora producevano cose utili.
La soluzione fu quindi di suddividere e separare i pezzi e tenere separate le macchine. Questa soluzione non fu facile da prendere, una parte diceva che l’autore aveva concepito ogni pezzo come parte di un’unica macchina dato che i pezzi si trovavano tutti in un unico luogo e che nessuno aveva il diritto di giudicare un pezzo in modo diverso da un altro. Ovviamente tale teoria non portava a nulla di buono e tra i mugugni di alcuni fu abbandonata. A dire il vero una soluzione simile era stata tentata precedentemente separando i pezzi per colore e per forma, i pezzi neri da una parte i bianchi da un’altra, i rossi i gialli e via via gli altri colori, ma non aveva funzionato. Si scopri che la suddivisione andava fatta usando un altro parametro.
Ora le cose funzionano. Abbiamo messo la macchina dei veleni in un posto ben protetto e l’abbiamo spenta dato che si è notato che questa macchina e anche i singoli pezzi che la compongono riuscivano a influenzare tutti gli altri pezzi e le altre macchine rendendo scadente il loro prodotto. La macchina dei rumori è stata modificata e ora emette suoni musicali”.
Questo breve racconto potrebbe essere il nostro racconto. Forse l’idea che tutte le persone debbano avere pari diritti e pari opportunità è un idea sbagliata. Forse l’idea che siamo tutti uguali è sbagliata. Sicuramente è sbagliata la suddivisione per colori, religioni, provenienze. Forse la suddivisione è un’altra. L’amore e l’interesse per il prossimo potrebbe essere un ottimo parametro.
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