Dedico questo stralcio fantastico alla mia amata città natale. Possiedo una raccolta di poesie mantovane del 1955 e non riesco mai a trattenere le lacrime leggendone alcune, ma quella che propongo qui, con tanto di traduzione (quanto mai inadatta), è la poesia che mi ha sempre fatto ridere fin da quando, bambino, ho iniziato a leggere in dialetto. Opera di Gino Giovannini classe 1907 nato a Roverbella.
L’ASINO E IL CAVALLO
Impensierito da ciò che si vede in giro
dice il cavallo all’asino: Ti sei accorto?
Alle nostre razze tocca scomparire;
inventan troppe macchine che vann forte.
Ah! Siam troppo lenti, non c’è nulla da dire!
Non ci cercano più, nemmeno per andar nell’orto;
chi vuoi ormai ci possa compatire
asini o cavalli, nemmeno per i carri da morto!
L’asino risponde: non son del tuo pensiero
Per voi si, non ve lo nascondo
si fa una cosa seria, un dispiacere.
Ma per noi no! Lo dico chiaro e tondo
Inventin quel che vogliono son del parere
che ci saranno sempre asini a questo mondo.
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